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Virus intelligente abbinato ad anti

Nov 27, 2023Nov 27, 2023

Nonostante i significativi progressi della medicina, molti tipi di cancro rimangono estremamente difficili da trattare.

Ma una nuova terapia combinata che utilizza un virus che uccide il cancro offre un nuovo raggio di speranza, soprattutto per i tumori resistenti alle cure tradizionali. I virus oncolitici o che uccidono il cancro hanno aperto strade entusiasmanti nella lotta contro i tumori difficili da trattare. Un nuovo studio combina il virus oncolitico Myxoma con un popolare farmaco antitumorale. I risultati promettenti suggeriscono che il trattamento migliora la replicazione del virus, potenziandone l’efficacia. Grafica di Jason Drees Scarica l'immagine completa

In un nuovo studio, Masmudur Rahman, ricercatore e assistente professore presso il Biodesign Center for Immunotherapy, Vaccines and Virotherapy presso l’Arizona State University, e i suoi colleghi dimostrano che il virus Myxoma (MYXV) può aumentare le sue proprietà antitumorali o oncolitiche se combinato con il farmaco antitumorale Selinexor.

La ricerca dimostra, per la prima volta, che la combinazione di Selinexor con MYXV riduce significativamente le dimensioni del tumore e prolunga la sopravvivenza sia in colture cellulari di laboratorio che in un modello murino. La sinergia osservata tra Selinexor e MYXV fornisce una strada promettente per lo sviluppo di nuovi trattamenti antitumorali.

"Questa nuova ricerca dimostra che la combinazione di terapie antitumorali può funzionare in sinergia, fornendo maggiori benefici terapeutici", ha affermato Rahman.

La ricerca appare nell'attuale numero della rivista Cancer Research Communications.

La viroterapia oncolitica si avvale di una particolare classe di virus che hanno la capacità unica di infiltrarsi selettivamente e annientare le cellule cancerose lasciando indenni le cellule e i tessuti sani. Questa selettività può essere intrinseca alla natura del virus oppure può essere ingegnerizzata nel virus.

Masmudur Rahman

I meccanismi attraverso i quali i virus oncolitici prendono di mira e uccidono le cellule tumorali sono molteplici e complessi. Includono l’oncolisi diretta (distruzione delle cellule tumorali), la stimolazione immunitaria (attivazione del sistema immunitario per attaccare il tumore) e la distruzione vascolare (mirata all’afflusso di sangue al tumore). Alcuni virus oncolitici possono essere ingegnerizzati per esprimere geni terapeutici che migliorano ulteriormente la loro efficacia antitumorale.

Inoltre, a differenza dei farmaci antitumorali convenzionali, i virus oncolitici possono replicarsi all’interno del tumore, aumentando la loro concentrazione nel sito della malattia senza la necessità di aumentare il dosaggio. Sono stati riconosciuti come candidati promettenti per i tumori metastatici e resistenti al trattamento.

MYXV, il virus oncolitico descritto nel presente studio, è un poxvirus che infetta naturalmente i conigli ma è innocuo per l’uomo. MYXV ha guadagnato attenzione nel campo della viroterapia oncolitica grazie al suo profilo di sicurezza e al potenziale oncolitico selettivo. La ricerca ha dimostrato che il virus MYXV infetta e uccide selettivamente vari tipi di cellule tumorali, tra cui gliomi, cancro al pancreas e cellule di mieloma, tra gli altri. Si ritiene che questa selettività sia dovuta ad alterazioni nelle vie di segnalazione nelle cellule tumorali che favoriscono la replicazione del virus.

Come altri virus oncolitici, il virus MYXV ha il potenziale di stimolare il sistema immunitario ad attaccare le cellule tumorali, fornendo un ulteriore livello di attività antitumorale.

Anche se un numero limitato di virus che distruggono il cancro è già stato approvato per l’uso umano, alcuni ostacoli alla ricerca devono essere superati per ottenere tutti i benefici terapeutici da questo approccio.

Una delle sfide nell’utilizzo dei virus oncolitici per il trattamento del cancro è la varietà e la complessità delle cellule tumorali all’interno del letto tumorale, che può influenzare la capacità di questi virus di replicarsi efficacemente. La nuova ricerca approfondisce queste interazioni virus-cellule tumorali e evidenzia una strategia innovativa per superare questa limitazione.